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Con la nuova normativa europea sulle crisi bancarie, affidarsi ad una banca solida diventa ancora più importante.
Sei tu che scegli di dare fiducia alla tua banca. Come? Valutandone l'affidabilità.
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Perché il Gruppo BPER è affidabile
L’affidabilità del nostro Gruppo è garantita da tre punti essenziali che ci contraddistinguono: l’alta solidità patrimoniale, l’alta liquidità e il basso profilo di rischio.
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Alta solidità patrimoniale
CET 1 (Common Equity Tier 1)
Il CET1 è l’indice che misura la solidità bancaria. Più alto è questo valore rispetto a quello assegnato dalla BCE, più la banca è solida. Il nostro è superiore a quello della media delle banche italiane, ampiamente superiore al minimo richiesto. Nel 2018 abbiamo vinto il “Premio creatori di valore” dei “Milano Finanza Global Adwards 2018”, riservato alle banche quotate che, a livello nazionale, hanno mantenuto il miglior coefficiente di patrimonializzazione.
Utile netto
74,9 €/mln
al 31.12.2018ist-block-data-list
Alta liquidità
Rispetto agli indici di liquidità previsti dalla normativa, i nostri valori sono ben superiori ai minimi richiesti.
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Bassa rischiosità
Leva finanziaria
139>
,70%
Leverage phased in
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Una crescita costante
1953
Nasce Banco di Sardegna
1992
Trasformazione in Società per Azioni
2001
Banco di Sardegna entra nel Gruppo BPER
2016
Le filiali della Banca Di Sassari entrano nella rete del Banco
Oggi
Crescita e affermazione
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Gruppo BPER oggi
Dal 2009 ad oggi abbiamo affrontato un'importante fase di semplificazione e razionalizzazione.
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Banche commerciali

Società di prodotto

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Presenza nazionale e forte radicamento territoriale




Totale
1218
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Il Bail-in
A partire dal 1 gennaio 2016, con il recepimento della nuova direttiva europea BRRD (Bank Recovery and Resolution Directive), in Italia e nei paesi dell'UE sono state introdotte nuove regole volte a prevenire e gestire le crisi delle banche.
Le nuove norme consentono di gestire le crisi in modo ordinato attraverso strumenti più efficaci e l’utilizzo di risorse del settore privato, riducendo gli effetti negativi sul sistema economico ed evitando che il costo dei salvataggi gravi sui contribuenti.
Per maggiori approfondimenti consulta il Documento Banca d’Italia.
Il Bail-in, o salvataggio interno, è la misura di risoluzione che consiste nel salvare la banca in situazione di crisi con risorse private, reperite all’interno dell’istituto stesso, e non più attraverso le risorse dello Stato. Azionisti e creditori potranno essere chiamati a contribuire con i propri fondi all’assorbimento delle perdite. Questo avviene attraverso la riduzione parziale o totale, quindi fino anche all’azzeramento, del valore delle azioni e di alcuni crediti o alla loro conversione in azioni, secondo una precisa gerarchia. In ogni caso, azionisti e creditori non potranno subire perdite maggiori di quelle che sopporterebbero in caso di liquidazione della banca secondo le procedure ordinarie.
Per maggiori approfondimenti consulta il Documento Banca d’Italia.
Il Bail-in si applica seguendo una gerarchia la cui logica prevede che chi investe in strumenti finanziari più rischiosi sostenga prima degli altri le eventuali perdite o la conversione in azioni. Solo dopo aver esaurito tutte le risorse della categoria più rischiosa si passa alla categoria successiva.
In primo luogo, si sacrificano gli interessi dei “proprietari” della banca, ossia degli azionisti, riducendo o azzerando il valore delle loro azioni. In secondo luogo, si interviene su alcune categorie di creditori, le cui attività, al fine di ricapitalizzare la banca, possono essere trasformate in azioni e/o ridotte nel valore, nel caso in cui l’azzeramento del valore delle azioni non risulti sufficiente a coprire le perdite.
Per maggiori approfondimenti consulta il Documento Banca d’Italia.
Le categorie di strumenti finanziari emesse dalla banche che sono interessate, in successione, al Bail-in sono:
Azioni e altri strumenti finanziari assimilati al capitale (come le azioni di risparmio e le obbligazioni convertibili)
Titoli subordinati senza garanzia
Crediti non garantiti (ad esempio le obbligazioni bancarie non garantite)
Depositi superiori ai 100.000 euro di persone fisiche e piccole medie imprese (per la parte eccedente i 100.000 euro)
Per maggiori approfondimenti consulta il Documento Banca d’Italia.
Sono esclusi dall’ambito di applicazione del Bail-in e non possono quindi essere né svalutati né convertiti in capitale:
I depositi protetti dal sistema di garanzia dei depositi, cioè quelli di importo fino a 100.000 euro.
Le obbligazioni bancarie garantite (ad esempio i covered bond).
Le disponibilità dei clienti custodite presso la banca, come il contenuto delle cassette di sicurezza o i titoli detenuti in un conto apposito.
I debiti della banca verso dipendenti, fornitori, fisco ed enti previdenziali (retribuzioni, prestazioni pensionistiche e servizi essenziali per il funzionamento della banca).
Investimenti in fondi, Sicav e prodotti finanziari-assicurativi.
Per maggiori approfondimenti consulta il Documento Banca d’Italia.