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COMUNICATO STAMPA Approvati i risultati preliminari di bilancio al 31 dicembre 2021
I risultati del 2021 confermano la capacità del Banco di Sardegna di realizzare performance di crescita sostenibile anche in situazioni di notevole complessità quale quella generatasi a seguito dell’emergenza pandemica.
La buona crescita dei ricavi e la riduzione strutturale dei costi di gestione, hanno consentito di rafforzare ulteriormente la solidità del bilancio, spesando integralmente il consistente aumento del tasso di copertura dei crediti deteriorati, salito al 61,4%, tra i più elevati del sistema.
Gli indici di solidità patrimoniale si confermano su livelli di eccellenza, con CET 1 Ratio e Tier 1 Ratio al 31,75% phased in e al 27,63% fully loaded1
Il risultato gestionale lordo d’esercizio, rideterminato escludendo oneri non ricorrenti per circa 150 milioni2, raggiunge l’importo record di 83,3 milioni, mentre dal punto di vista prettamente contabile, proprio per l’incidenza negativa delle poste di natura straordinaria, si registra una perdita netta di 45,3 milioni.
In aumento del 5,7% a/a la dinamica della raccolta complessiva da clientela, che perviene a 17,3 miliardi: la raccolta diretta da clientela sale a 11,5 miliardi (+7,6% sul 2020) e la raccolta indiretta si attesta a 5,8 miliardi (+2,2% a/a)
I finanziamenti netti a clientela3 salgono a 7,2 miliardi, con la componente in bonis in crescita di 182,9 milioni ed una punta di eccellenza nei mutui casa, con nuove erogazioni record per 630 milioni4 (+30% a/a); raggiungono i 580 milioni5 i finanziamenti Covid garantiti dallo Stato. Meritano menzione anche gli interventi per la promozione di progetti di innovazione, ricerca, sviluppo e investimenti erogati nell’ambito dei diversi fondi agevolati aggiudicati al Banco in sede di gare pubbliche.
In ulteriore miglioramento la qualità del credito, che registra una riduzione di 130,2 milioni nei crediti deteriorati netti, che scendono a 241,3 milioni (-35%), con le sofferenze nette che calano a 131,4 milioni (-30,8% su dicembre 2020) e le inadempienze probabili a 97,4 milioni (-37,7% sul 2020). L’incidenza dei crediti deteriorati lordi sul totale dei finanziamenti si riduce dal 9,8% all’8,2% anche a seguito dell’attività di derisking, mentre si registra un sostanziale rafforzamento delle coperture dei crediti deteriorati, con un coverage ratio che sale dal 49,8% del 2020 al 61,4%, tra i più elevati del sistema; in questo ambito, la copertura delle sofferenze sfiora il 70% e quella degli UTP il 47%. Anche il grado di copertura dei crediti in bonis segue lo stesso trend attestandosi allo 0,8%, rispetto allo 0,35% di fine 2020. Più che positivo e in progressiva ulteriore flessione l’andamento del default ratio, che perviene allo 0,8%.
La redditività operativa in aumento del 2% a/a, con una crescita record del 14,4% delle commissioni nette, che compensa più che adeguatamente il calo del margine d’interesse. Il primo margine si attesta a 339 milioni (+1%)6, con un’incidenza delle commissioni salita a
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quasi il 49%, mentre il risultato da negoziazione delle attività finanziarie e dei dividendi7 è positivo per 29,8 milioni (+23%)
Le rettifiche di valore nette per rischio di credito salgono a 114,2 milioni (53,4 milioni un anno prima) per effetto di maggiori rettifiche di natura non ricorrente per 81 milioni, ascrivibili principalmente all’aggiornamento dei modelli valutativi alle più recenti indicazioni normative; quanto precede in coerenza con l’approccio prudenziale assunto da tempo e tenuto conto della necessità di aggiornare gli scenari macroeconomici al più recente contesto e della prospettiva del venir meno di moratorie e garanzie sui prestiti.
I costi della gestione8, al netto degli oneri straordinari (pari a 56,4 milioni)9 derivanti dal piano di ringiovanimento degli organici previsto dal nuovo piano industriale, scendono a 237,6 milioni10, in riduzione di 8,7 milioni (-3,5%), con le spese per il personale a 130,1 milioni (-4,2%)11 e le altre spese amministrative a 94,3 milioni, in calo di 2,3 milioni (-2,4%)
Il cost/income12, al netto dei citati oneri non ricorrenti, è in ulteriore miglioramento e si posiziona al 63,6%13 (67,3% nel 2020), mentre il Texas Ratio14 scende ancora attestandosi ad un virtuoso 48,9% (56,6% a fine 2020)
Nell’esercizio sono stati addebitati al conto economico contributi ai fondi di risoluzione delle crisi bancarie per quasi 15 milioni (12,4 milioni nel 2020)
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