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Indietro Comunicato del 4 maggio 2021
Approvata la situazione contabile trimestrale al 31 marzo 2021
Il Banco di Sardegna chiude il primo trimestre 2021 con un utile lordo di 3,4 milioni, in presenza di oneri straordinari una-tantum per 31,5 milioni[i]; escludendo tali poste straordinarie il risultato lordo si sarebbe attestato a 34,9 milioni di euro, ben superiore agli obiettivi di budget. L’utile netto è di 700 mila euro, condizionato da un tax rate dell’80% connesso al cambiamento del metodo di valutazione degli immobili di proprietà.
Gli indicatori di solidità patrimoniale del Banco di Sardegna si confermano tra i migliori del sistema e sono largamente superiori ai requisiti normativi; CET 1 Ratio e Tier 1 Ratio Phased-in al 32,35%[ii]
La raccolta complessiva da clientela ordinaria perviene a 16,5 miliardi (in crescita dello 0,8% su dicembre 2020) grazie all’incremento sia della raccolta indiretta di 100,2 milioni (+1,8%), che sale a 5,8 miliardi, sia della raccolta diretta, che si attesta a 10,7 miliardi (+28,4 milioni, +0,3% su dicembre 2020)
I finanziamenti netti a clientela in bonis[iii] a 6,8 miliardi, sono sostanzialmente in linea rispetto al 31 dicembre 2020[iv] (-0,1%); di rilievo le nuove erogazioni di mutui casa per 126 milioni[v] (+24% a/a). I finanziamenti garantiti dallo Stato per l’emergenza Covid-19 ammontano, a fine marzo 2021, a 482 milioni[vi]
In ulteriore miglioramento la qualità del credito, che registra una riduzione dal 9,81% al 9,57% dell’incidenza dei crediti deteriorati lordi sul totale dei finanziamenti. Il grado di copertura dei crediti deteriorati sale al 51,86% dal 49,78% di dicembre 2020; anche il grado di copertura dei crediti in bonis cresce significativamente attestandosi allo 0,61%, rispetto allo 0,35% di fine 2020. Più che positivo anche l’andamento del default ratio, sceso dall’1% del 2020 allo 0,5% annualizzato del 2021
Il primo margine si attesta a 80,8 milioni (-4,7% a/a)[vii]. Il dato del solo mese di marzo 2021 si mostra peraltro in aumento sul mese precedente e sulla media degli ultimi 12 mesi, con una particolare performance delle commissioni nette salite a 36,8 milioni (+3,4% a/a)
Il risultato da negoziazione delle attività finanziarie[viii] e dei dividendi è positivo per 25,7 milioni, in crescita di 3,2 milioni su marzo 2020
Le rettifiche di valore nette per rischio di credito del periodo salgono a 34,9 milioni rispetto ai 2,9 milioni di marzo 2020 per effetto prevalente di rettifiche straordinarie una-tantum per circa 27 milioni, ascrivibili principalmente all’aggiornamento dei modelli valutativi alle più recenti indicazioni normative, anche tenuto conto del proseguire del contesto pandemico
I costi della gestione[ix] sono scesi a 59,7 milioni (-5,2 milioni a/a, -8%), con le spese per il personale a 32,9 milioni, in calo di 4 milioni (principalmente per effetto della manovra esodi del piano industriale) e le altre spese amministrative[x] a 24 milioni (-0,9%)
Il cost/income[xi] scende al 55,6% in netto miglioramento rispetto al 59,8% di marzo 2020
Il Texas Ratio[xii] si porta a un eccellente 54,2%, in ulteriore riduzione sia rispetto a dicembre 2020 (56,7%) sia a/a (69,3%)
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Il Consiglio di Amministrazione del Banco di Sardegna, riunitosi oggi sotto la Presidenza di Antonio Angelo Arru, ha approvato i risultati contabili del Banco di Sardegna S.p.A. riferiti al 31 marzo 2021.
Risultati di conto economico dei primi tre mesi del 2021
Il margine di interesse si attesta a 44 milioni. Rispetto al primo trimestre 2020 scende di 5,2 milioni mentre nel raffronto con l’ultimo trimestre 2020 il calo si riduce a 2,6 milioni.
Le commissioni nette raggiungono i 36,8 milioni, mostrando un dato superiore alla media dei quattro trimestri del 2020 e in crescita a/a del 3,4%; in positiva evoluzione tutti i comparti con particolare enfasi nei proventi da attività su titoli e da distribuzione di servizi di terzi.
Il primo margine (margine di interesse e commissioni nette) si attesta così a 80,8 milioni, con un’incidenza delle commissioni che sale al 45,5% rispetto al 42% del marzo 2020.
Il risultato della gestione del portafoglio finanziario si attesta a 25,7 milioni, principalmente per effetto delle plusvalenze da cessioni realizzate in alcune finestre favorevoli nel periodo.
Le rettifiche di valore nette per rischio di credito ammontano a 34,9 milioni, in aumento di 32 milioni rispetto a marzo 2020. Il dato comprende le citate rettifiche straordinarie per 27 milioni, ascrivibili alla ricalibratura dei modelli valutativi dei crediti alle più recenti indicazioni normative.
I costi della gestione scendono a 59,7 milioni, -8% rispetto a un anno prima. In tale ambito, le rettifiche di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali pervengono a 2,8 milioni (-1 milione). Le spese per il personale si attestano a 32,9 milioni (-10,9%), mentre le altre spese amministrative[xiii] a 24 milioni calano dello 0,9%, per effetto dei risparmi generalizzati sulle principali voci ordinarie.
Nel trimestre sono stati spesati contributi ai fondi di risoluzione delle crisi bancarie per 2,5 milioni (2,6 milioni a marzo 2020).
L’utile lordo del periodo si attesta a 3,4 milioni; al netto delle imposte per 2,8 milioni si perviene a un utile netto di 0,7 milioni.
Lo stato patrimoniale al 31 marzo 2021
I finanziamenti netti in bonis verso la clientela, che rappresentano il 95,1% del totale, si attestano a 6,8[xiv] miliardi, sostanzialmente in linea rispetto a fine dicembre 2020[xv]. Positivo l’andamento del comparto finanziamenti a medio e lungo termine (+145 milioni, +2,8%) che con 5,4 miliardi rappresenta il 79,5% del totale dei finanziamenti. I nuovi mutui casa erogati nel periodo hanno raggiunto i 126 milioni (+24% a/a)[xvi]. I conti correnti si attestano a 635,4 milioni, in calo di 100,8 milioni, di cui oltre il 50% per la componente infragruppo. L’incidenza sull’intero portafoglio in bonis è pari al 9,4%.
I crediti deteriorati lordi scendono a 720,6 milioni, in diminuzione di 19,2 milioni (-2,6%) rispetto a dicembre 2020 e sono presidiati da rettifiche per 373,7 milioni. I crediti deteriorati netti si portano così a 346,9 milioni e calano, nel trimestre, di 24,6 milioni.
L’indice di copertura dei finanziamenti deteriorati sale al 51,86% dal 49,78% di dicembre 2020. La copertura delle sole sofferenze è pari al 58,76% (57,75% nel 2020), con un rapporto delle sofferenze nette sul totale dei finanziamenti netti al 2,6% (2,7% nel 2020).
Per gli UTP il grado di copertura cresce al 42,13% dal 39,56% di fine esercizio 2020, con un’incidenza netta sul totale dei finanziamenti che scende al 2,1% dal 2,2% di un anno prima.
Il rapporto NPL netti/Finanziamenti netti si porta al 4,88% dal 5,20% di fine 2020.
I titoli in portafoglio ammontano a 1,6 miliardi (-1,2%). La voce comprende principalmente titoli di Stato italiani per 1,2 miliardi.
I finanziamenti interbancari netti[xvii] registrano un saldo positivo di circa 2,7 miliardi, in aumento di 177 milioni rispetto alla fine dell’esercizio 2020.
La raccolta diretta da clientela si posiziona a 10,7 miliardi, in consolidamento rispetto a fine dicembre 2020 (+28,4 milioni, +0,3%). In particolare, i conti correnti salgono a 10 miliardi (+86 milioni, +0,9%) con un’incidenza sul totale dell’aggregato pari al 94%, mentre i depositi a risparmio scendono a 321 milioni, registrando un calo nel periodo del 3,3%. Il comparto obbligazionario si porta a 119 milioni (stabile rispetto al 2020), con un peso percentuale sul totale dell’aggregato pari all’1,1%.
La raccolta indiretta, che assomma a 5,8 miliardi, sale dell’1,8% rispetto a fine dicembre 2020 (+100,2 milioni). Nel dettaglio, la componente gestita, che costituisce la parte preponderante dell’aggregato, si attesta a 3,2 miliardi, con i fondi comuni di investimento a 2,8 miliardi, in crescita nel periodo del 3%. In aumento anche la componente assicurativa del ramo vita che raggiunge i 908,6 milioni (+1,3% sul 2020) così come l’amministrata che si porta a 1,7 miliardi (+0,8%).
Il patrimonio netto si attesta a 958 milioni, in aumento di 20,5 milioni rispetto a fine esercizio 2020 (+2,2%), a seguito della modifica del criterio di valutazione degli immobili di proprietà[xviii] che ha comportato maggiori riserve nette per 19,6 milioni.
Sassari, 4 maggio 2021
IL PRESIDENTE
Avv. Antonio Angelo Arru
[i] Composti principalmente da maggiori rettifiche su crediti ascrivibili all’aggiornamento dei modelli valutativi alle più recenti indicazioni normative, anche tenuto conto del proseguire del contesto pandemico, e dall’impatto derivante dall’adozione dei criteri di valutazione al fair value e della rideterminazione del valore del patrimonio immobiliare, previsti dagli IAS 40 e IAS 16.
[ii] Considerata la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9 prevista dal Regolamento UE 2395/2017.
[iii] Il dato è composto dalla voce 40.b) dell’attivo patrimoniale “Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – crediti verso clientela”, pari a 8,5 miliardi, nettata dei titoli di debito valutati al costo ammortizzato, pari a 1,4 miliardi, e della componente deteriorata pari a 0,3 miliardi.
[iv] Il dato a raffronto è composto dalla voce 40.b) dell’attivo patrimoniale “Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – crediti verso clientela”, pari a 8,5 miliardi, nettata dei titoli di debito valutati al costo ammortizzato, pari a 1,4 miliardi e della componente deteriorata pari a 0,4 miliardi.
[v] Dato gestionale.
[vi] Dato gestionale.
[vii] La voce è composta dalla somma del margine interesse, che si attesta a 44 milioni (-10,5% a/a) e dalle commissioni nette che pervengono a 36,8 milioni, +3,4% a/a.
[viii] La voce è composta dalla somma del risultato della valutazione dei titoli e degli utili/perdite da cessione di crediti/titoli/altre attività e altre passività.
[ix] La voce è composta dalla somma degli ammortamenti, delle spese per il personale e delle altre spese amministrative (al netto dei recuperi di imposte indirette e dei contributi ai fondi di risoluzione delle crisi bancarie).
[x] La voce è esposta al netto dei recuperi d’imposta (+5,2 milioni) e dei contributi ai fondi di risoluzione delle crisi bancarie (-2,5 milioni).
[xi] Rapporto tra i costi della gestione e la reddittività operativa (composta da primo margine e proventi della finanza e altri ricavi).
[xii] Rapporto tra i crediti deteriorati lordi e la somma di patrimonio netto tangibile e rettifiche di valore dei crediti deteriorati. Il patrimonio netto tangibile comprende il risultato di periodo.
[xiii] La voce è esposta al netto dei recuperi d’imposta (+5,2 milioni) e dei contributi ai fondi di risoluzione delle crisi bancarie (-2,5 milioni).
[xiv] Il dato è composto dalla voce 40.b) dell’attivo patrimoniale “Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – crediti verso clientela”, pari a 8,5 miliardi, nettata dei titoli di debito valutati al costo ammortizzato, pari a 1,4 miliardi, e della componente deteriorata pari a 0,3 miliardi.
[xv] Il dato a raffronto è composto dalla voce 40.b) dell’attivo patrimoniale “Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – crediti verso clientela”, pari a 8,5 miliardi, nettata dei titoli di debito valutati al costo ammortizzato, pari a 1,4 miliardi e della componente deteriorata pari a 0,4 miliardi.
[xvi] Dato gestionale.
[xvii] Il dato è composto dalla differenza tra i crediti e i debiti verso banche al netto dei titoli.
[xviii] La modifica ha riguardato, a partire dal 1° gennaio 2021, il criterio di valutazione delle Attività materiali, prevedendo in particolare il passaggio dal modello del costo a quello di rideterminazione del valore, per la valutazione successiva degli immobili ad uso funzionale (IAS 16 Immobili, impianti e macchinari) e il passaggio dalla contabilizzazione al costo alla contabilizzazione al fair value, per gli immobili detenuti a scopo di investimento (IAS 40 Investimenti immobiliari).
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