paragrafo patrimonio artistico

Nel corso della sua storia, il Banco di Sardegna ha sempre prestato attenzione alla cultura e all’arte dell’Isola, non solo tramite la sponsorizzazione di mostre ed eventi, ma anche acquisendo opere di importanti artisti sardi, che ne hanno arricchito il patrimonio artistico.

Dallo speciale rapporto con il nostro territorio nasce, oltre alla quotidiana presenza nelle comunità locali per la raccolta del risparmio e la gestione del credito, l’interesse per i fenomeni culturali che la animano.

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Il nucleo più importante del patrimonio artistico della Banca è sicuramente costituito dai quadri, principalmente opere dei più importanti artisti sardi del Novecento, come  Antonio Ballero, Antonio Corriga, Giuseppe Biasi, Stanis Dessy, Eugenio Tavolara, Mario Delitala. Il Palazzo della Direzione generale a Sassari ospita anche le collezioni di  Mario Sironi ed Hectòr Nava.

La sede di Cagliari, in Viale Bonaria, oltre a pregevoli opere d’arte ospita l’Auditorium del Banco di Sardegna  e, nel giardino esterno, uno spazio aperto al pubblico con un’area giochi dedicata ai bambini.

La sede di Genova, in piazza Fontane Marose, si trova nello storico Palazzo Spinola dei Marmi, che è stato inserito nel sistema dei rolli, le dimore nobiliari pregio che, al tempo dell'antica Repubblica, ospitavano le alte personalità che si trovavano a Genova in visita di Stato, e dal 2006 è patrimonio dell'Unesco".

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Il Banco di Sardegna conserva e valorizza i documenti dell’archivio storico che, con un arco cronologico che parte dal XVIII secolo, coprono più di tre secoli di storia e forniscono un quadro dell’economia contadina della Sardegna dal 1767. E’ in corso, in collaborazione con l’Università di Sassari, un progetto per digitalizzare questo patrimonio, in parte ancora sconosciuto, al fine di renderlo disponibile per la consultazione e lo studio.

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La Collezione del Banco di Sardegna comprende anche una raccolta di antiche carte geografiche, che non si limita alla sola Isola, ma spazia su altri luoghi, come le città di Genova, Milano, Firenze, Parma e Livorno; la collezione degli argenti, oreficerie di soggetto sia sacro che profano, con varie provenienze ed epoche;  la collezione di monete e medaglie antiche che, a partire dal rarissimo esemplare del “Grosso tornese” coniato intorno al 1289, percorre la storia numismatica e politica della Sardegna fino al XIX secolo.